INTRODUZIONE
Nel gennaio 2020, quando Marzia Stanzani è arrivata in Cembre S.p.A. – il principale produttore italiano e tra i primi produttori europei di connettori elettrici a compressione e di utensili per la loro installazione – non esisteva ancora un ufficio legale e le mansioni erano svolte da professionisti esterni; lo ha costruito praticamente da zero.
L’INTERVISTA
Un’impresa sicuramente sfidante. Vediamo con Marzia quali strategie ha attuato.
Sicuramente mi è stato molto d’aiuto il fatto che non fosse la mia prima volta: precedentemente ho lavorato per 10 anni in un’altra azienda quotata in cui, quando fui assunta, il dipartimento legale era nato da poco e così ho potuto curarne lo sviluppo. In entrambi i casi – quella passata e quella attuale in Cembre S.p.A. – la necessità di costruire un ufficio legale è partita dall’azienda stessa, che a un certo punto ha avvertito l’esigenza di avere al suo interno una struttura dedicata per gestire le questioni legali, limitando il ricorso a professionisti esterni.
La strategia migliore per riuscire in un’impresa così complessa è quella di procedere gradualmente, individuando le attività prioritarie (che nel caso di un’azienda quotata, come Cembre S.p.A., sono l’organizzazione dei Cda e dei comitati, gli adempimenti legati a Borsa e Consob e la gestione della contrattualistica, che richiede tempi di reazione particolarmente stringenti). Una volta consolidate le basi è possibile ampliare il campo d’azione e dedicarsi ad altre aree, costruendo e ottimizzando un pezzo alla volta.
Un’altra lezione molto importante che ho appreso è l’importanza della condivisione e del coordinamento con il resto dell’azienda: per portare avanti con successo un progetto, come la costruzione di un dipartimento legale, è fondamentale condividere preventivamente con i diversi referenti tutte le novità delle quali si propone l’introduzione. Un progetto così grande e importante per la vita e il business dell’azienda ha bisogno del sostegno di tutta la squadra.
Cembre S.p.A. è una realtà industriale in ambito metalmeccanico, settore in cui l’inserimento di un ufficio legale rappresenta un cambiamento forse all’inizio dirompente, ma che poi si rivela molto utile per sostenere il business. La sfida è fare capire che il legale può essere un business partner, aiutando il management a valutare meglio i rischi e a trovare la modalità più corretta e sicura per realizzare i progetti. Quale approccio ha adottato sotto questo punto di vista?
Confermo che il settore metalmeccanico richiede un approccio pragmatico, in cui è fondamentale dimostrare che il dipartimento legale ha l’obiettivo di sostenere il business e non di ostacolarlo. Tra le prerogative di un General Counsel c’è sicuramente quella di dialogare costantemente con il management per aiutarlo a comprendere l’impatto strategico che il lavoro dell’ufficio legale ha sul business.
Il prezioso contributo di un avvocato in house è quello di agire ex ante, in ottica di valutazione e prevenzione dei rischi correlati ai progetti ed alle operazioni. Questo intervento tempestivo è possibile solo se si è immersi nella vita aziendale e se ne conoscono bene tutti i meccanismi e le dinamiche.
Per esempio, un’evidenza che emerge proprio dal management è la differenza tra l’approccio di un giurista d’impresa interno all’azienda e quello di un consulente esterno: solitamente i legali esterni tendono a frenare azioni e iniziative da parte dell’azienda, mentre il legale interno, proprio perché ha un punto di vista diverso e conosce tutte le risorse su cui poter far leva, riesce a trovare più facilmente una via percorribile.
Quali reputa siano gli strumenti fondamentali per affrontare la sfida di creare un dipartimento legale da zero?
Personalmente credo che siano necessari due tipi di strumenti: uno più legato alle capacità individuali del General Counsel di assumere un approccio pratico per individuare soluzioni concrete ed efficaci ed essere poi in grado di valorizzare il proprio lavoro davanti al management. Nella mia esperienza ho trovato utile avere a disposizione un bagaglio di case histories, che nessuna università ti insegna (opzioni contrattuali, idee e strategie di negoziazione e mediazione).
Il secondo riguarda gli strumenti tecnologici e digitali. Questi diventano fondamentali soprattutto quando il ruolo dell’ufficio legale si consolida, diventando sempre più centrale per la vita dell’azienda, e il lavoro comincia ad aumentare esponenzialmente: è importante allora non creare colli di bottiglia, per non perdere la fiducia conquistata.
Certamente i consulenti esterni rimangono un’utile risorsa e occasione di confronto, ma più il lavoro legale viene internalizzato, più il supporto tecnologico diventa indispensabile e farà la differenza sulla performance.
Tra gli strumenti digitali disponibili, i più utili, a mio avviso, sono sicuramente le piattaforme per l’organizzazione dei Cda e dei comitati, che offrono indubbi vantaggi in termini di gestione della documentazione, rispetto delle tempistiche prefissate e rafforzamento delle misure di sicurezza per la condivisione di dati riservati. Sono strumenti apprezzati da tutti, sia dai team aziendali, sia dalle parti esterne coinvolte, che possono per esempio ricevere notifiche di reminder a una riunione o una scadenza e possono comodamente trovare sulla piattaforma tutti i documenti aggiornati, archiviati e condivisi in totale sicurezza. Sicuramente l’efficienza del lavoro aumenta, facendo inoltre diminuire l’utilizzo di carta: la digitalizzazione rappresenta infatti un’ulteriore strada verso la sostenibilità.
Entrando più nello specifico, nel settore metalmeccanico qual è il ruolo del giurista d’impresa? Di cosa si occupa quotidianamente?
Il mio lavoro è diviso in tre principali macro aree: l’area societaria, che comprende la segreteria societaria e la gestione degli adempimenti alle normative emanate da Borsa e Consob; l’area legale in senso lato, che comprende la contrattualistica e l’elaborazione di pareri legali sull’applicazione di determinate norme o sulla conformità dei prodotti; infine l’area della compliance, che ha varie sfaccettature e comprende ad esempio l’ambito doganale e la privacy, nonché il progetto recentemente intrapreso per l’implementazione di un sistema di gestione per la prevenzione della corruzione.
Nel complesso quindi si tratta di un lavoro molto affascinante, che mi consente di occuparmi di tematiche molto variegate e di confrontarmi con una pluralità di interlocutori, lavorando in team per il successo dell’azienda.
? Nelle precedenti edizioni di LegalTalks:
- Francesco Roberto Wembagher, Quaestio Capital Management SGR – Essere catalizzatori del cambiamento. Il General Counsel: sfide complesse per responsabilità complesse
- Filippo de’ Donato, SISAL – Digitalizzazione e sostenibilità: le nuove frontiere delle Legal Operation
- Alessia Antonelli, Tod’s Group – Governance nell’era digitale e diversity, siamo solo all’inizio