Il Piano Industria 4.0 ha dato vita a una rete infrastrutturale il cui obiettivo è quello di creare strette interazioni tra ricerca e impresa, formazione e lavoro, innovazione e territorio.
Il Piano Industria 4.0, lanciato per la prima volta dal MISE nel novembre 2015, ha inaugurato il progetto di una rete infrastrutturale digitale e innovativa, finalizzata a creare interazione tra ricerca e impresa e strettamente connessa con i Competence Center, ossia i poli di innovazione tecnologica costituiti nella forma di partenariato pubblico-privato da almeno un organismo di ricerca e da una o più imprese.
In questo scenario s’inseriscono i Digital Innovation Hub (DIH), servizi alle imprese volti a incentivare l’industrializzazione 4.0 e a mettere in rete i diversi attori appartenenti all’ecosistema dell’innovazione digitale. Una sinergia portata avanti rafforzando il rapporto tra ricerca e impresa e attraverso la simbiosi tra la formazione e il mondo del lavoro, sfruttando – inoltre – l’innovazione degli strumenti digitali e la presenza concreta sul territorio.
Mentre i Competence Center contribuiscono a formare l’Industria 4.0 attraverso l’implementazione di strumenti di robotica, realtà aumentata, Internet of Things e cybersecurity, i Digital Innovation Hub costituiscono la vera e propria “porta” di accesso per le imprese al mondo di Industria 4.0 perché mettono a disposizione tutte le tecnologie necessarie. Un percorso di sviluppo che parte a livello regionale per poi investire quello nazionale ed europeo. Difatti, in questa prospettiva i Digital Innovation Hub sono costituiti con pertinenza regionale o interregionale e al momento in Italia sono già 20, distribuiti tra Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Trentino Alto Adige e Veneto. Per la loro dimensione regionale o interregionale, i DIH non ricevono finanziamenti pubblici nazionali e possono contare esclusivamente sulla partecipazione di soggetti istituzionali come gli Enti locali e i potenziali finanziatori, quali banche, venture capitalist e fondazioni.
Nel giugno 2018, è stato predisposto un accordo tra la rete dei DIH e Confindustria. Confindustria si impegna a rappresentare la rete nelle sedi istituzionali competenti e i DIH, dal canto loro, assicurano una reciproca collaborazione nell’interesse della rete stessa al fine di condividere best practice, esperienze, conoscenze e competenze da mettere a servizio delle imprese. Per contribuire allo sviluppo del Piano nazionale Industria 4.0 del governo, è fondamentale, inoltre, l’intervento dei Pid (Punti impresa digitale), una rete fisica e virtuale finalizzata alla formazione di una rete territoriale che diffonda la cultura e la pratica del digitale nelle micro, piccole e medie imprese.
Insomma, lo sviluppo di questi Digital Innovation Hub rappresenta una vera e propria sfida per fornire nuovo slancio all’industria 4.0 e una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo per le imprese – soprattutto quelle meno strutturate.
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