Le linee guida per il 2018 del Piano Impresa 4.0 prevedono un credito di imposta sulle spese aggiuntive in formazione dei giovani. Un percorso fondamentale per spingere il pedale dell’innovazione, automazione e intelligenza artificiale delle aziende.
Il Piano Nazionale Impresa 4.0 parla di incentivi agli investimenti, come l’iper ammortamento e il super ammortamento varati nel precedente Piano Industria 4.0, ma il notevole passo in avanti a lungo atteso riguarda gli investimenti in formazione, al fine di gestire il rischio di disoccupazione tecnologica e massimizzare le nuove opportunità lavorative legate alla quarta rivoluzione industriale, sviluppando nuove competenze digitali.
Ecco, dunque, spiegata la necessità dei giovani di sviluppare competenze utili per i lavori del futuro e dare vita ad un ecosistema dell’innovazione i cui attori interagiscono e collaborano a trasformare l’industria manifatturiera italiana in una realtà sempre più innovativa e digitalizzata. Gli attori di questo sistema sono i Competence Center, i Digital Innovation Hub, i Cluster, le Smart Factory, le imprese sia di grandi dimensioni che PMI, i sistemi dell’istruzione e della formazione con una loro identità, una specifica configurazione giuridica e un ruolo rispetto al processo dell’innovazione.
Le nuove tecnologie – come l’applicazione nelle imprese dell’intelligenza artificiale e i progressi raggiunti nelle tecnologie dell’automazione – sono finalizzate a generare nuovi posti di lavoro a condizione, naturalmente, che ci siano persone pronte a occuparsi delle nuove mansioni. E per rivestire determinati ruoli fondamentale è la formazione: la partecipazione dei lavoratori tra i 24 e i 65 anni a corsi di formazione in Italia è sotto la media dell’UE e distantissima dai livelli dei soliti campioni scandinavi ma anche di Francia, Regno Unito e Francia. Obiettivo del Piano 4.0 è quello di raddoppiare entro il 2020 il numero di studenti degli Its, gli istituti tecnici superiori, che garantiscono un lavoro all’82% degli iscritti a livello nazionale. Obiettivo che si affianca a quello altrettanto ambizioso di creare nuove lauree professionalizzanti triennali per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro.
La crescita delle competenze 4.0 è un’urgenza reale per l’impresa italiana, perché il gap rispetto ai competitor industriali europei è elevato in termini di competitività. La formazione è un’occasione non solo per i lavoratori ma anche per le imprese, che devono cogliere l’opportunità della trasformazione 4.0 per non esserne travolte. La formazione è, dunque, la priorità.
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