Da consulente e revisore dell’attività aziendale, il General Counsel è oggi una delle figure manageriali e decisionali chiave in ambito aziendale. Una posizione raggiunta quando attorno alla sua figura hanno iniziato ad orbitare ed addensarsi questioni e responsabilità sempre più complesse da richiedere un passaggio ad un ruolo esecutivo.
L’ultimo anno ha messo a dura prova ogni persona e ogni settore, portando a galla limiti e criticità e allo stesso tempo dando la possibilità di capire ciò che è veramente essenziale.
Questa considerazione vale tanto per il singolo nella sua vita privata quanto per le società in ambiente business dove si è dovuto far fronte non ad una semplice contrazione dell’economia ma ad una situazione senza precedenti carica di sfide e problematiche, in parte già in agitazione sotto il pelo dell’acqua, che sono emerse in maniera piena e veemente solo con questa crisi.
Digitalizzazione, cybersicurezza, sostenibilità sono ormai gli elefanti nella stanza dell’universo aziendale: tematiche diverse, in parte distanti, ma accomunate dal ruolo di primaria importanza svolto dal General Counsel.
La nuova vita del General Counsel
Già da qualche anno questa figura, il direttore degli affari legali, ha in un certo senso completato la sua mutazione cessando i panni del consulente del CEO, del referente privilegiato delle informazioni raccolte con i suoi continui contatti con tutti i vari dipartimenti societari.
Il General Counsel ha visto accrescere il proprio spazio di azione e responsabilità: non è più sufficiente valutare proposte e consigliare in merito a strategie elaborate da altri ma ricopre, oggi, un ruolo da espletare in maniera preminente con un approccio propositivo, da manager o meglio ancora da executive.
In fondo sono le stesse aziende, ancor prima degli stessi giuristi, a chiedere un salto evolutivo ai propri General Counsel: in tempi recenti di fronte a nuove sfide e nuove problematiche è stato proprio il General Counsel la figura di riferimento, chiamato a gestire la compliance in materia di sicurezza sanitaria, a supervisionare lo smart working e i cyber rischi che ne sono derivati e, anche per il futuro, questa centralità non sembra essere destinata a venir meno.
Cosa ci si aspetta ora dal General Counsel?
Rimettere in moto il motore economico e recuperare la strada persa richiederà alle imprese sforzi importanti e scelte coraggiose che passeranno sicuramente dalla scrivania dei General Counsel.
La questione più immediata sarà la gestione del lavoro e dei lavoratori laddove nell’ultimo anno molti sono stati costretti a lavorare da casa ma altri semplicemente non hanno potuto perché la mansione non lo consentiva o perché l’azienda ha dovuto procedere ad una riduzione del personale.
L’impatto sociale è stato, ed è ancora, notevole ma l’esigenza di sostenibilità pone in capo al General Counsel il compito di trovare soluzioni adatte a soddisfarla anche attraverso gli strumenti offerti dal diritto del lavoro e dal welfare.
Un’azienda sostenibile (sotto ogni punto di vista) porta vantaggi a tutti nel lungo termine e nel breve può contribuire a costruire, o migliorare, la propria immagine e la propria reputazione al di là degli strumenti di marketing.
Le aspettative nei confronti dell’attività aziendale sono cambiate, si richiede qualcosa in più del solo profitto immediato e così sempre più studi legali stanno accogliendo nel proprio team esperti di Corporate reputation e risk management.
In maniera del tutto analoga, all’interno dell’impresa è il giurista ad essere chiamato a supervisionare questi aspetti vigilando e soprattutto indirizzando la governance societaria secondo queste rinnovate aspettative.
Governance e Leadership
Ad esser mutata non è solo la società in cui le imprese agiscono ma anche l’organizzazione dell’attività all’interno delle aziende e il modo stesso in cui questa procede. Il diritto pervade ormai ogni ambito, leggi e regolamenti, nazionali e sovrannazionali, creano una rete dalle maglie piuttosto strette di cui bisogna tener necessariamente conto quando, ai più alti livelli decisionali, si programmano strategie per il futuro e azioni nell’immediato.
Il controllo e la pianificazione richiesti al General Counsel pervadono tantissimi ambiti, dalla sostenibilità, che abbiamo già visto, alla cybersicurezza, dalla supervisione legale delle attività commerciali alla compliance in materia di privacy e trattamento dei dati personali.
Che cosa significa per il vostro dipartimento legale
Ciò che occorre è una visione d’insieme che permetta al General Counsel di agire come un allenatore dalla panchina, indirizzando e coordinando i vari elementi in gioco. Da questo punto di vista la digitalizzazione, un processo evolutivo ormai maturo nel 2021, offre strumenti, come la Suite DiliTrust Governance, molto utili, per non dire essenziali, con cui è possibile gestire in maniera flessibile ed efficiente le attività dell’ufficio legale.
DiliTrust è stata riconosciuta come Representative Vendor nella Market Guide for Enterprise Legal Management Solutions (ELM) 2020 di Gartner. Scoprite come le nostre soluzioni di Enterprise Legal Management aiutano CLO, General Counsel e In-house Counsel a raggiungere le best practice nel loro lavoro quotidiano.
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