INTRODUZIONE
In questa edizione di LegalTalks scopriremo come l’azienda integra i principi di responsabilità sociale nel proprio business e il ruolo cruciale del Consiglio di Amministrazione e dell’Ufficio Legale nella concretizzazione di una governance sostenibile. Ce ne ha parlato Maria Elisa Cesari, General Counsel di CNP Vita S.p.A., uno dei principali player a livello mondiale nell’assicurazione delle persone.
Avvocato esperto in mercati finanziari, ha acquisito esperienza presso importanti studi legali internazionali a Milano, e poi ha iniziato a lavorare direttamente con grandi gruppi finanziari. Dal 2016, oltre alle sue responsabilità legali e societarie, Maria Elisa ha sviluppato un profondo interesse per i temi della diversity, inclusione e sostenibilità, diventando un punto di riferimento in queste importanti tematiche. Con la sua esperienza e sensibilità, ci fornirà preziosi spunti su come promuovere una visione aziendale improntata alla sostenibilità.
L’INTERVISTA
La vostra Impresa come concepisce l’integrazione nel proprio business dei principi di responsabilità sociale?
La nostra impresa concepisce l’integrazione dei principi di responsabilità sociale come un’importante parte della nostra strategia aziendale. Grazie alla sensibilità della casa madre francese, ed al commitment di Amministratori Delegati illuminati e molto ingaggiati sul tema, siamo stati in grado di essere all’avanguardia nei temi della diversity, del welfare aziendale e della sostenibilità sotto molteplici profili, sia in Europa che in Italia. Fin dal 2015 e 2016, abbiamo adottato un approccio pionieristico per il contesto italiano verso iniziative di sostenibilità, affrontando la questione in modo scientifico attraverso formazione specialistica per il Personale direttamente impegnato nella Funzione di CSR, nonché attraverso la sensibilizzazione di tutti i Dipendenti su tali tematiche organizzando momenti di interattività con gli stessi, in modo che i principi di Corporate Social Responsibility (CSR) potessero assumere una dimensione concreta, per cui ognuno potesse essere protagonista ed ingaggiato in prima persona nello sviluppo degli stessi, nel proprio quotidiano, lavorativo e non.
Grazie a questo approccio diversificato e partecipato è stato possibile creare una cultura ed una visione di sostenibilità che va ben oltre alle iniziative di natura filantropica o di welfare, estendendosi infatti alla cura dei nostri stakeholder chiave, tra cui clienti, partner bancari, fornitori, il nostro gruppo e la società civile.
Può citare qualche esempio di iniziative di coinvolgimento degli stakeholder nelle iniziative di sostenibilità dell’Impresa?
Abbiamo adottato diverse iniziative per coinvolgere gli stakeholder nelle nostre pratiche di sostenibilità. Innanzitutto, per noi è stato primario aderire a dei network di imprese con interessi simili, facilitando lo scambio di buone pratiche e promuovendo un approccio etico all’impresa. Parallelamente abbiamo capito che essere sostenibili vuol dire anche comunicare le nostre azioni in merito, non tanto per un tema di marketing o di immagine, ma per creare una consapevolezza sistemica.
Concretamente, abbiamo lavorato su vari fronti: empowerment femminile, parificazione dei permessi per coppie di ogni tipo e rispettivi figli, supporto alla paternità e alla maternità, agevolazioni per iscrizioni agli asili nido e iniziative di volontariato d’impresa. Abbiamo anche reso il dipendente protagonista delle azioni di filantropia, coinvolgendo il personale mediante la destinazione del budget previsto per le donazioni natalizie a enti e associazioni dove i nostri Dipendenti prestano direttamente attività di volontariato.
In modo più ampio abbiamo prestato attenzione alla trasparenza nei contratti assicurativi e al risparmio di carta e di emissioni nell’esercizio della nostra attività. Anche la scelta dei fornitori è stata basata su uno screening e quindi un rating di sostenibilità, assicurandoci di lavorare con partner con gli stessi principi di sostenibilità della nostra azienda.
Per noi infine sostenibilità è anche massima attenzione alla legalità ed alla compliance alla normativa, con particolare riguardo alla tutela del Consumatore. L’impegno è stato quindi di considerare la sostenibilità come un filtro attraverso cui “leggere” le varie attività aziendali, di business certamente ma anche di approccio ai Partner, ai Clienti ed ai Dipendenti, con un costante sguardo alla realtà sociale e civile in cui la nostra Imprese si trova a lavorare.
Che ruolo gioca il Consiglio di Amministrazione ed il Top management nell’impostazione di una governance realmente sostenibile?
Il Consiglio di Amministrazione e il Top Management hanno un ruolo fondamentale nell’instaurare e garantire nel tempo una governance realmente e costantemente sostenibile, facendo leva principalmente sul commitment:
• del gruppo, della capogruppo e degli azionisti
• dell’amministratore delegato, dell’alta direzione
• dei dipendenti,
il cui coinvolgimento è cruciale per garantire un approccio virtuoso e soprattutto condiviso alla sostenibilità.
Fin dall’inizio, abbiamo capito l’importanza di coinvolgere i dipendenti nell’ideazione e sviluppo di iniziative in vari ambiti della sostenibilità. Abbiamo istituito gruppi di volontari di diverse funzioni e livelli, che si sono concentrati su temi come la diversity, iniziative green e sostegno società civile, integrando la sostenibilità nella cultura aziendale.
Abbiamo poi adottato un approccio più scientifico, effettuando un assessment delle nostre attività e coinvolgendo direttamente il comitato di direzione e il consiglio di amministrazione. Attraverso questionari autovalutativi, abbiamo chiesto ai membri del board, all’Alta Direzione e quindi anche ai dipendenti di identificare gli stakeholder prioritari con cui lavorare e i settori in cui concentrarci per implementare il ns personalissimo piano di sostenibilità.
Sulla base di tali traiettorie abbiamo quindi redatto piani strategici triennali, approvati anche dal consiglio di amministrazione, e specifici action plan annuali, in modo che la strategia del business aziendale si allineasse a quella della sostenibilità. Questa sinergia tra business e sostenibilità è diventata fondamentale, soprattutto ora che i prodotti sostenibili con investimenti etici sono essenziali nel contesto commerciale e comunicativo.
Siamo stati in grado di mantenere nel tempo un legame concreto tra lo sviluppo aziendale strategico e le iniziative di sostenibilità, attraverso il dialogo costante con il consiglio di amministrazione, l’alta direzione e i dipendenti. Abbiamo utilizzato strumenti come l’esercizio di autovalutazione del Board (richiesto dalla ns Autorità di Vigilanza) per aggiornare annualmente le linee di sviluppo della sostenibilità, mantenendo un approccio pragmatico e integrato tra lo sviluppo aziendale e la sostenibilità.
Quali strumenti sono attivabili per concretizzare i principi di sostenibilità nell’operatività e nelle strategie di sviluppo aziendale?
Per concretizzare i principi di sostenibilità nell’operatività e nelle strategie di sviluppo aziendale, sono attivabili diversi strumenti, tra cui:
- Autovalutazione del Consiglio di Amministrazione: Utilizzare questionari e assessment per valutare l’approccio del CDA alla sostenibilità e definire le politiche aziendali in merito.
- Inserire obiettivi di sostenibilità per il management: Definire obiettivi chiari legati alla sostenibilità per top management e Quadri collegandoli alle politiche di remunerazione variabile.
- Formazione: Investire nella formazione dei dipendenti per aumentare la consapevolezza e la comprensione dei principi di sostenibilità e permettere una “lettura sostenibile” delle attività in capo a ciascuno.
- Volontariato d’impresa e team building: Promuovere iniziative di volontariato d’impresa coinvolgendo i dipendenti in attività di responsabilità sociale e ambientale, come la partecipazione al World Clean Up Day (iniziativa del ns Gruppo di sensibilizzazione ai temi green mediante l’organizzazione di giornate di bonifica operate direttamente dal Personale di tutto il Gruppo a livello mondiale nei vari Paresi di appartenenza).
- Relazione con i fornitori: Introdurre criteri di valutazione ESG (Ambiente, Sociale, Governance) nelle gare di appalto per selezionare partner commerciali che condividano gli stessi principi di sostenibilità e manutenere un adeguato controllo in tal senso.
L’utilizzo di questi strumenti permette di sensibilizzare l’intera azienda, coinvolgendo sia il top management che i dipendenti, e contribuisce a connotare l’azienda come un’organizzazione che si impegna concretamente per il benessere sociale e ambientale.
Come si è evoluto il concetto di CSR nella vs Impresa?
Scandali del passato, legati all’utilizzo non etico di manodopera o materiali, hanno avuto conseguenze devastanti per le imprese coinvolte, con perdite ingenti, svalutazione dei relativi titoli azionari e impatti mediatici gravi proprio come conseguenza di scandali legati a pratiche non sostenibili. Questi eventi hanno fatto capire che la sostenibilità non può essere più considerata solo una strategia di marketing o un’opzione etica, ma è diventata una necessità essenziale per la sopravvivenza delle aziende e per il loro sviluppo.
Grazie a tale consapevolezza e ad una normativa nell’ambito della CSR in continua evoluzione la CSR, specie nel settore finanziario (ma non solo) si è trasformata da un’opzione etica a una questione di necessaria compliance aziendale.
Oggi, il cliente si aspetta che i fornitori siano attenti alle tematiche di sostenibilità e considera questi aspetti come dei valori ormai imprescindibili. Le aziende hanno ben compreso dunque che la sostenibilità non riguarda più solo la filantropia o il welfare, ma deve diventare un aspetto cruciale per guidare le scelte di business e garantire così la sopravvivenza e il valore economico dell’impresa stessa.
Quale contributo un Ufficio Legale e Societario può dare in tal senso?
L’Ufficio Affari Legali e Societari può offrire un prezioso contributo nell’implementazione della sostenibilità all’interno dell’azienda. Da un lato, la parte di affari societari facilita lo sviluppo della sostenibilità, agendo come canale di comunicazione tra il management, il Consiglio di Amministrazione e i vari comitati aziendali. Un modello di governance che prevede comitati dedicati alla sostenibilità, in grado di presentare le proprie conclusioni al Consiglio di Amministrazione, è altresì essenziale per creare sinergie e garantire un reale coinvolgimento strategico.
Dall’altro lato, anche la parte più prettamente legale esercita un ruolo fondamentale. Ed infatti l’Ufficio Legale gestendo la contrattualistica, può contribuire nella fase di formalizzazione delle regole per la scelta dei fornitori, definendo clausole di mantenimento del rapporto contrattuale e garantendo il rispetto ed il monitoraggio di aspetti etici come l’antifrode, l’anticorruzione e il rispetto delle normative vigenti. L’Ufficio Legale esercita dunque un ruolo centrale per creare un apparato di compliance all’etica aziendale, sia nel rapporto con i fornitori, che internamente all’azienda.
Ed infatti spesso, i professionisti che si occupano della sostenibilità hanno background legale, proprio perché è necessario costruire un sistema di compliance all’etica aziendale che sia efficace, sia per il rapporto con i terzi (come i fornitori), che per garantire il rispetto interno delle regole etiche aziendali da parte del management e dei dipendenti.
In sintesi, l’Ufficio Legale e Societario contribuisce sia a creare un legame strategico tra dipendenti, management e Consiglio di Amministrazione tramite gli affari societari, sia a garantire il rispetto e l’applicazione concreta degli aspetti etici e sostenibili attraverso la gestione della contrattualistica e la definizione di accordi e regole interne adeguate.
? Nelle precedenti edizioni di LegalTalks:
- Giuseppe Vaciago, 42 Lwa Firm – AI generativa e Legal Tech
- Claudia Ricchetti, Ferragamo – Legal come business partner
- Francesco Roberto Wembagher, Quaestio Capital Management SGR – Essere catalizzatori del cambiamento. Il General Counsel: sfide complesse per responsabilità complesse