I notevoli progressi in campo tecnologico non potevano esimere il settore legale da una trasformazione digitale: intraprendere il cammino della digitalizzazione apre nuove opportunità per il giurista d’impresa, il cui ruolo è più centrale che mai.
La mole di lavoro svolta dalle direzioni legali nelle grandi e medie imprese è oggi divenuta estremamente importante ed abbraccia ogni aspetto dell’attività d’impresa. Strutture societarie complesse e nuove problematiche poste dalle continue evoluzioni tecnologiche e normative, pongono i General Counsel nella delicata posizione di dover conoscere e seguire ogni ambito dell’azienda, innanzitutto per garantire la compliance a criteri normativi che invadono sempre più settori: il GDPR è stato uno dei più importanti cambiamenti degli ultimi anni ma rappresenta comunque solo una delle voci della funzione di compliance affidata alle direzioni legali accanto ad es. all’antitrust o alla responsabilità amministrativa ex legge 231/2001.
Prospettive futur(istich)e per il giurista d’impresa
Da un rapporto realizzato da Chief Executive Group and BarkerGilmore emerge con forza la tendenza ad affidare e a chiedere al General Counsel un apporto che va molto al di là del suo ruolo tradizionalmente relegato a gestione dei rischi e compliance. Nelle grandi società per azioni analizzate nello studio l’84% degli amministratori delegati ha introdotto il General Counsel nel leadership team. Il giurista d’impresa non può più essere un puro uomo di legge, anzi, dallo studio emerge come il 70% dei CEO chieda ai propri General Counsel di essere in grado di dare il proprio contributo nella pianificazione strategica dell’azienda, nel prendere decisioni importanti e nello sviluppare idee per la crescita del business. Richieste che rappresentano una grossa sfida per il giurista ma che offrono anche l’opportunità di guadagnare rilievo e importanza nell’organigramma aziendale.
I General Counsel alle prese con la trasformazione digitale
In questa prospettiva la grande quantità di informazioni e di dati che le direzioni legali devono gestire necessitano di strumenti come DiliTrust Governance per ridurre in maniera considerevole il dispendio di energie e di tempo necessari a processarli e per ottimizzarne l’accessibilità. La possibilità di classificare ed analizzare in maniera smart le informazioni raccolte e generare report automatici, consente di semplificare la gestione degli uffici legali e il loro controllo sull’attività societaria. In questo modo il General Counsel è facilitato nell’avere una più approfondita conoscenza dell’azienda, dei prodotti e dei servizi offerti e più tempo per comprendere lo scenario in cui la propria azienda compete. Il General Counsel è posto nella condizione di acquisire gli strumenti necessari a fare in modo che la sua attitudine al problem solving possa essere applicata tanto al mondo legale quanto alle decisioni più strettamente economiche e commerciali, come richiesto dai CEO dello studio sopra citato.
Questioni di sicurezza
La diffusione degli strumenti informatici per la gestione del lavoro offre, dunque, notevoli vantaggi nel fornire un quadro generale al General Counsel ma porta con sé anche numerose sfide. Il giurista d’impresa custodisce dati e risorse dei propri clienti, gestisce contratti, può svolgere la funzione di Segretariato per il CdA, copre quindi una vasta gamma di attività che per loro natura sono fortemente esposte al rischio di attacchi informatici.
Il livello di sicurezza garantito dai gestionali per gli uffici legali rappresenta un punto cruciale: la necessità di bilanciare la massima accessibilità ai documenti e la loro sicurezza è una delle questioni centrali per ogni direzione legale e al tempo stesso un importante aspetto della loro funzione di compliance. DiliTrust Governance è un perfetto esempio di piattaforma collaborativa che assiste il giurista d’impresa ponendo la questione della sicurezza in primo piano. File e dati sempre accessibili grazie al cloud sono, infatti, fisicamente localizzati in Europa, fuori dall’ambito applicativo di normative controverse come il Cloud Act. Le misure di sicurezza adottate rispondono ai più elevanti standard internazionali (ISO 27001) e sono conformi al sistema di trattamento dei dati personali delineato dal GDPR, il regolamento europeo generale sulla protezione dei dati.
Anche da questo punto di vista il ruolo del General Counsel si evolve e muta, e con l’avvento del GDPR spesso copre anche il ruolo di DPO (Data Protection Officer). Questo comporta che il giurista d’impresa non possa più limitarsi a verificare la compliance in materia di sicurezza informatica ma debba sempre più tendere alla supervisione di questo aspetto, ancora troppo spesso appaltato all’IT. Solo il 17% dei giuristi d’impresa gestisce la cybersecurity, un ambito aziendale continuamente sottoposto a interventi normativi a livello nazionale e internazionale e che ha estremo bisogno di una prospettiva strategica da parte di un esperto di diritto.